Prima di tutto…
…comincio con un appunto che condiziona tutto il discorso: quello su Linux per la grafica è ancora connotato da un po’ di “se”.
Se sei unə liberə professionista che lavora per conto proprio e fornisce direttamente esecutivi per web o stampa digitale e che non deve inserirsi in un flusso di lavoro con altre persone il cui processo lavorativo è legato a prodotti proprietari1.
Se sei capace di fare una ricerca su Google et similia, anche se ultimamente è stato anch’esso preda dell’enshittification che tutto divora ed è più difficile trovare quello che serve davvero.
Se ti barcameni almeno un po’ con l’inglese.
Se sei dispostə a usare comunque alcuni prodotti con codice proprietario. (Ci sono persone che preferiscono lavorare su un ambiente totalmente open source per scelta di posizione.)
Se non capiti in mezzo a un cambiamento importante dal lato Linux, qual è il passaggio delle varie distribuzioni da X11 a Wayland (questa poi la spiego, o almeno ci provo).
Detto ciò.
Presentazione di mestessa: formazione da arti visive, grafica e disegno; ho iniziato nel lontano 1990 come graphic designer, poi passata al webdesign e da questo allo sviluppo frontend con tutte le varie e nuove specificità, tipo l’ergonomia delle interfacce e l’esperienza dell’utente – i famigerati UI e UX.
Quella in cui sono io non è la situazione “faccio altro (sysadmin, programmazione) e mi serve qualcosa per fare un volantino” ma “sono unə graficə/disegnatorə/artista con questo e questo e quest’altro bisogno specifico… come siam messi?”
Un po’ di background (potete saltarlo).
Come profilo professionale sono stata sia freelancer che dipendente e più o meno da sempre sono abituata a cercare prodotti free… per una pedestre questione di soldi. Le licenze costano e non volevo piratare la suite Adobe, ma a questa si aggiunse anche una buona dose di stizza quando sempre per Adobe dovetti pagare due volte la licenza per uno dei loro prodotti quando passai da Windows ad Apple e scoprii che le vecchie licenze prevedevano il cambio di versione o di sistema operativo, ma non le due cose contemporaneamente. Quindi sono partita, si può dire, da una posizione di vantaggio: avevo già familiarità con un certo numero di applicazioni, prima di fare il passaggio del sistema operativo.
Era, tipo, il 2010? Giù di lì, quando provai la mia prima Ubuntu: Gnome2 come ambiente desktop, il tutto su Virtualbox sul mio vecchio MacBook. La prima cosa da provare: il tablet/monitor da me posseduto, al tempo una Wacom Cintiq 12wx, 1080x760 pixel e una mappazza di cavi che manco i serpenti nella bolgia dantesca.
E la prima scoperta: il mondo dell’open source è caratterizzato da una quantità immensa di informazioni, tutte disponibili e raggiungibili schiaffando semplicemente nell’area di ricerca la stringa del messaggio d’errore o il programma + breve descrizione.
In questo modo potei configurare la Cintiq a manazza2. Funzionò! Ma rimasi colpita lo stesso dal fatto che tutti i programmi free/open source che usavo prima su Windows e poi su OSX su Linux funzionavano molto meglio. Per dire, Gimp su una macchina virtuale con una manciata asfittica di RAM andava esattamente come il GIMP per OSX sull’host. Inkscape non si piantava ogni tre per due. Meraviglia!
Passano altri due-tre anni. Ero lavorativamente dipendente, unica addetta all’ufficio grafico un un’azienda di una decina di persone. Conoscendo i miei polli chiedo consigli su una distribuzione Linux a prova di idiota (l’idiota in questione sarei io). Praticamente tutti mi rispondono “Mint!”.
Era il periodo in cui finalmente si stava riuscendo a scacciare il decrepito Windows XP dai PC aziendali e domestici… Linux Mint era una delle distribuzioni che mirava proprio ai nostalgici di XP, nella sua versione Cinnamon, con la sua Interfaccia utente ed ergonomia d’uso deliberatamente simile a quella del vetusto XP. Una distribuzione indirizzata a chi non volesse cambiare troppo il modo d’uso rispetto a XP: cioè, ora che funziona bene, me lo togliete? Ecco Mint Cinnamon: interfaccia analoga, sbattimento asintoticamente presso lo zero: perfetto.
(Ma per aggiornarlo di versione maggiore, fate meglio reinstallare ex novo… chiedetemi come l’ho imparato.)
OK, dammi gli attrezzi del mestiere.
Andiamo al dunque: adesso mentre scrivo, si può usare Linux per la grafica? Sì, è possibile. Che distribuzione esattamente e che ambiente desktop, dipende. Ahahaha, la famosa parola: dipende. Diciamone una: quella che uso, Linux Mint con ambiente desktop Cinnamon.
Mint é una distribuzione estremamente conservativa riguardo all’aggiornamento del kernel e dei vari pacchetti e librerie, e segue le versioni LTS di Ubuntu con tre sottoversioni prima del cambio di versione maggiore. Questo vuol dire che se siete di quelli che necessitano dell’ultima versione di una data libreria potreste rimanere scontenti.
In questo caso è meglio rivolgersi a distribuzioni che aggiornano più spesso, come la stessa Ubuntu, la capostipite Debian (cenni su questa più sotto) o se siete utenti più esperti Manjaro (che è basata su ArchLinux, distribuzione decisamente orientata a chi sa cosa sta facendo). Invece i vantaggi di una distribujzione “lenta” come Mint è che le cose sono più testate e conosciute, e in caso di problemi è molto più facile trovare soluzioni.
Per quanto riguarda la lista di programmi, non farò paragoni che lasciano un po’ il tempo che trovano, e mi limiterò a indicare il caso d’uso principale.
- Generali/sistema
- Ho una scheda nVidia e uso i driver proprietari in quanto più performanti3. All’installazione vengono solitamente attivati quelli nouveau (open source) ma cambiarli è facilissimo, si tratta di cambiare un’opzione nel pannello di controllo. Poi c’è questa cosa che Linux ha praticamente inventato il concetto di repository di applicazioni (ora dominio di Android e iOS) e gran parte di questi programmi si possono trovare lì.
- Ambiente desktop
- Ambiente che? Spiegone rapido: l’ambiente grafico con tutti gli strumenti usati, tipo finestre, gestore file, utilità, eccetera. In pratica, Explorer di Windows oppure il Finder di Macintosh, con il vantaggio che su Linux ne avete una scelta pressoché sterminata. Io uso Cinnamon per abitudine e perché al tempo della mia scelta era quello con gli strumenti migliori (leggasi: facili da configurare) per la gestione del tablet. Uno che sto tenendo d’occhio è KDE Plasma.
- Gestione tavolette grafiche / tablet monitor
- I prodotti Wacom sono abbastanza plug and play, a meno che non abbiate versioni antiche o troppo nuove. Per altre marche di tablet, tipo la mia Huion Kamwas16, è necessario sperare che siano incluse nel driver Digimend. Sì, c’è scritto “kernel”, gulp! Niente paura, ho seguito questo metodo di installazione e non ho avuto problemi. Qualche problema è arrivato, invece, dal riconoscimento di tutte le features della tavoletta: ho dovuto creare un paio di (semplicissimi! Davvero!) script. Per quanto riguarda la striscia touch della tavoletta, usata come analogo della rotella di scorrimento del mouse, la mia aderenza ad una distribuzione conservativa ha per una volta messo i bastoni nelle ruote in quanto le librerie richieste sono più recenti. Se siete curiosi del mio bug report, lo trovate qua.
- Disegno artistico
- Krita – Il cavallo di battaglia per disegno artistico, illustrazione, fumetto, pixel-art. Solo una piccola attenzione: non usate la versione standard presente nel repository, è estremamente obsoleta rispetto alla versione corrente (in formato .appimage) presente sul sito o la versione Flatpak, ora che scrivo è la 5.2.6.
- Fotoritocco
- GIMP – Noto ai più perché viene paragonato a Photoshop. Semmai, al Photoshop di diverse versioni addietro. Ma è comunque un buon programma, con alcune perle come il content-aware filling (praticamente, il primo della storia). Sta per uscire la versione 3.0, finalmente dopo tanto tempo, e finalmente con il CMYK e la gestione colore. Va bene la versione del repository.
- Grafica vettoriale
- Inkscape – Loghi, volantini, illustrazioni vettoriali, e quant’altro. Con Inkscape va bene usare la versione repository, che adesso che scrivo è una versione indietro, ma con Inkscape è prudente aspettare e rimanere su una versione stabile. Oppure diventare bug reporter.
- Mockup e prototipazione interfacce
- Pencil – Questo programma è ottimizzato per costruire schemi esemplificativi di pagine web o strutture dati. (Da non confondere con Pencil2d che è un programma per animazione manuale.)
- Impaginazione e DTP
- Scribus – È un impaginatore completo, con CMYK e gestione del colore. Indispensabile per i prodotti editoriali che hanno più di una manciata di pagine.
- Scanner
- XSane – Disponibile nel repository. L’interfaccia è spettacolosamente antica ma ha tutto quello che serve. Alcuni scanner (L’Epson Perfection che ho io, sgrunt) necessitano del driver aggiuntivo scaricato dal sito del produttore… sperando che sia aggiornato.
- Configurazione monitor/gestione profili colore
- DisplayCal – Come colorimetro ho uno Spyder5 Express, scelto dalla lista dei compatibili nella pagina di DisplayCal.
- Visualizzazione-conversione-archivio immagini
- Sì, lo so che c’è ImageMagick ma io preferisco xnView anche se è proprietario e si paga per uso professionale. Ci sono comunque applicazioni per dare un’interfaccia grafica a ImageMagick, ma non le ho mai provate.
- Manipolazione PDF (giunzione pagine, imposizione per stampa)
- Imposizione è il processo che sistema le pagine in modo che vengano stampate in un ordine che permette di raccoglierle in segnature per poter essere poi rilegate in libri e fascicoli. Solitamente questo lavoro lo fanno in tipografia o presso il service di stampa. Ma ogni tanto capita di voler rilegare un’agenda o un piccolo libro di illustrazione, e quindi… PDF Mix Tool – Permette di lavorare sui PDF giuntando, togliendo, scambiando e ordinando pagine e BookletImposer – Ordina pagine, permettendone l’imposizione (vedi sopra).
- Scrittura codice, IDE
- Ognuno ha il suo preferito e non vorrei scatenere guerre di religione! Di quelle più grosse e importanti esiste anche una versione Linux. Io mi trovo bene con Bluefish. Poi, oh se siete tra quelli che usano Vi o Emacs… questa guida potrebbe essere abbastanza inutile :P
- Organizzazione appunti
- Zim desktop wiki senza questo sono persa. In pratica, una micro-wiki da poter tenere sul desktop. Ci scrivo e classifico tutti i miei appunti. Di questo tipo di strumenti (appunti, journaling, mappe mentali) ce ne sono a bizzeffe, andando ad esplorare il repository.
E poi, cose su cui non lavoro in continuità ma sono comunque buone da esplorare.
- Suite ufficio
- Serve avercene una. LibreOffice dal repository. La compatibilità totale con Word non è garantita, ma per documenti di struttura molto semplice (fatture, offerte, relazioni etc) va benissimo.
- Animazione 2D, motion design
- Non tratto molto animazione, ma se dovessi mi rivolgerei a Synfig Studio su cui ho fatto un paio di brevi progetti e con cui mi sono trovata bene.
- Animazione 3D
- Blender Sì, questo mostrillo di programma pert animazioni 3D è gratis! E open source! E viene aggiornato costantemente, il che lascia un po’ spiazzati chi, come la sottoscritta, necessita di un po’ di tempo per imparare.
Se proprio vi serve un’applicazione che esiste solo per Windows, ci sono tre strade da esplorare:
- Virtualizzare Windows su Virtualbox (è necessaria una licenza e una copia dell’ISO di Windows da installare).
- Provare con WINE oppure il suo corripettivo facilitato ma a pagamento Crossover (parte degli introiti vanno allo sviluppo di WINE, questa è stata la mia scelta).
- Caricarlo su Steam e provare a farlo girare con il loro sistema di compatibilità (Proton). Steam può anche caricare programmi non scaricati dalla piattaforma, e non necessariamente giochi.
Presente! Ma il futuro?
Uno spettro si aggira per le varie distribuzioni: il cambio della gestione del server grafico da X11 a Wayland. Preferisco non approfondire questo argomento perché rischierei di dire delle solenni cazz imprecisioni4, sappiate comunque che è grazie ad esso che (su Linux) vedete e usate il PC così com’è. Si tratta di un cambiamento importante su una componente essenziale, e tutto ciò che si appoggia ad esso per funzionare deve essere aggiornato o riscritto. Come, ad esempio, il supporto per la gestione del colore o per le tavolette grafiche.
Le componenti essenziali per noi graficə/illustratorə al momento sembrano non avere una priorità immediata, e rischiamo di rimanere incastrati in un interregno dove i vecchi componenti o l’intero X11 non viene più distribuito mentre a Wayland ancora mancano alcuni pezzi essenziali. Non posso descrivervi tutto, ma lascio la parola al seguente articolo di David Revoy The right GNU/Linux distribution for professional digital painting in 2024 [inglese], illustratore, fumettista e uno dei massimi sostenitori della grafica fatta con strumenti open source. Molto interessanti anche gli spunti in alcuni dei commenti.
Ma! Non tutto è perduto. Alcuni ambienti desktop si stanno adeguando, ci sono molte cose su KDE Plasma che verranno aggiunte nella prossima versione, tra cui la gestione del colore [inglese] e da qui alla pagina ufficiale della nuova versione di KDE Plasma 6.2… è per questo che più sopra ho detto che lo sto tenendo d’occhio! Virtualbox può servire per far girare una versione di Linux di prova, per testare funzionalità senza andare a compromettere la stabilità del sistema principale – cambiare ambiente desktop non è cosa per noi plebei della riga di comando! :P
Spero che questo articolo sia di qualche utilità, per errori od omissioni scrivetemi!
-
A meno che non riusciate a convincerlə tuttə a passare a Linux, nel qual caso scrivimi che ti voglio conoscere. ↩︎
-
Termine tecnico. ↩︎
-
Sì, la scena del dito medio di Torvalds la conosco. Ma io ho acquistato il PC prima, e poi comunque il buon Linus ha promesso di far qualcosa sul suo anger management. ↩︎
-
La pagina di Wikipedia in simple English aiuta: X window system ↩︎
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